Blasfema sfiori le stelle
arruffate in capricci
tra drappi incantamenti
e riti
che ottundono la mente
illividita
da troppi “perché”,
“quando”,
“dove”,
“se posso”.
In lampo
s’apre infine ostile
il tuo pensiero,
liquido miele scorre
e si rapprende in ambra
per sciogliersi in assenzio.
Nuoti nel magma antico
ti scorpori in domande
risali alle radici.
Giochi quindi a dadi
le verità sovrane,
leggi nel grande libro
oracoli e condanne.
Sbadiglio t’è il domani
a terra accovacciato,
ipnotico il passato
con luci ti stordisce.
Ed è chimera
il mostro che t’appare
sedotto dal richiamo
che in eco si dipana
d’ingarbugliati cieli.
Risuona da lontano
in pezzi frammentato.
Teresa Ferri